Le Regioni si ribellano alla manovra del governo, che con i tagli imposti agli enti locali penalizza servizi di estrema importanza per i cittadini come trasporti e sanità e fa saltare il federalismo fiscale. Tra i governatori, il più scatenato è Formigoni, che giudica il provvedimento del governo "anticostituzionale" e paragona l'esecutivo Berlusconi ad "un padre sciammannato". E meno male che al governo c'è il suo stesso partito, autore di questa scellerata manovra...
Di contro, Roberto Cota, governatore leghista del Piemonte, giudica giusta la manovra e ritiene che non metta a rischio il federalismo. Strano, perché ha firmato il documento di protesta insieme a tutti gli altri governatori.
Però è anche vero che Cota non si è ancora dimesso da deputato, nonostante la legge gli imponga di lasciare l'incarico a Roma in quanto governatore. Forse perché ci sono forti timori che il TAR possa sottrargli la poltrona della Regione Piemonte a causa di presunte irregolarità delle scorse elezioni.
Quindi oltre a Formigoni che va all'attacco di chi ha sempre difeso, abbiamo il Cota "regionale" che contesta ed il Cota "di governo" che invece approva: c'è di che perdere la ragione!