Sono 2 fondazioni, ma in realtà sembra possano giocare un ruolo di primo piano nello scenario politico.
Stiamo parlando di "FareFuturo" e "Italia Futura".
La prima fa capo al presidente della Camera Gianfranco Fini, mentre "Italia Futura" è presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, presidente della FIAT.
"FareFuturo", attraverso suoi esponenti presenti in Parlamento e all'interno del governo, ha avanzato proposte che hanno messo in imbarazzo la stessa maggioranza (come la proposta di introduzione dell'ora di Islam nelle scuole). E come non ricordare anche la polemica, partita da Sonia Ventura del periodico della fondazione di Fini, contro la candidatura di "veline" nelle liste elettorali delle recenti Europee?
Più che una fondazione appare quindi piuttosto una "frondazione" nei confronti del centrodestra.
"Italia Futura" invece ha una collocazione politica orientata verso il centro, anche se nel suo organigramma compaiono soprattutto personaggi provenienti per lo più dal mondo della cultura e dell'imprenditoria. Chi ha nel suo curriculum un attivismo politico, sono: Giuliano Da Empoli (Assessore alla cultura del comune di Firenze, che ha appena aderito ad "Alleanza per l'Italia" di Rutelli), Giulia Innocenzi (conduttrice televisiva ad "AnnoZero" ed ex-candidata a segretario dei giovani del PD) e Irene Tinagli (docente all'Universita' Carlos III di Madrid ed ex componente del Coordinamento Nazionale del Partito Democratico.).
Questo ente sembrerebbe quindi avere poco a che fare con un movimento politico vero e proprio, ma i dubbi restano forti.
E sono diversi gli analisti politici che vedono nel duo Fini-Montezemolo (magari con l'appoggio di Casini e Rutelli), una sorta di staffetta che metta fine al berlusconismo (ed alla deriva leghista) e porti alla Terza Repubblica.
Se così fosse, ci auguriamo che il PD possa giocare un ruolo fondamentale per porsi alla guida del Paese. E per farlo, occorrerà innanzitutto tenere d'occhio le mosse che queste 2 realtà si appresteranno a fare sullo scacchiere politico italiano, e poi sapere inserirsi con un programma credibile di rinnovamento progressista.