Il 3 dicembre la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla legittimità del "porcellum", e se il verdetto dovesse essere negativo, potrebbe esserci un vero stravolgimento delle Camere. La Corte dei Conti invece mette in dubbio l'incostituzionalità delle norme che hanno regolamentato dal 1997 ad oggi il finanziamento ai partiti. E se anche in questo caso la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi, dovesse avallare la richiesta, ci sarebbe un terremoto finanziario per i partiti, costretti a restituire quanto ricevuto in tutti questi anni. Un paradosso che chi sedeva in Parlamento e doveva legiferare abbia agito in questi anni al di fuori delle leggi e della Costituzione: sarebbe bastato buon senso e rispetto dei cittadini e delle istituzioni. A dimostrazione della scarsa etica, dell'inefficienza e del vuoto di questi ultimi 20 anni. Il PD che uscirà dalle Primarie dell'8 dicembre dovrà fare fronte anche a questo.