Il voto di ieri alla Camera sulla sfiducia alla Cancellieri (personalmente non ritengo di chiamarla ministro, tanto meno della giustizia) è stato un brutto colpo per il PD, per il comportamento dei suoi parlamentari, che lascerà molti strascichi e potrà anche penalizzare il Partito nel prossimo futuro. Le reazioni dei militanti delusi e ormai scoraggiati infatti non si fanno attendere, e le previsioni di partecipazione alle imminenti Primarie non sono certo ottimistiche. Ma la situazione è allargata a tutto il Paese e non solo al bacino degli elettori del PD, con gli italiani che ormai vedono la politica italiana come un potere al servizio e al mantenimento dei privilegi di pochi. E quanto successo ieri a Montecitorio con il salvataggio della Cancellieri non fa altro che accreditare questa tesi. E il rischio è che da tutto questo possano scaturire esplosioni di rabbia e frustrazione. Come è accaduto ieri a Roma, dove, a causa di una masnada di violenti che protestavano contro la Tav, a farne le spese, giusto per chiudere in bellezza una pessima giornata, è stata proprio una sede storica del PD.
(intanto sulla "blindata" Cancellieri arrivano nuovi aggiornamenti. Mi chiedo: ma Letta ci ha pensato che il suo strampalato governo corre più rischi adesso se la posizione della Cancellieri si dovesse aggravare anziché se fosse stata sfiduciata?)