mercoledì 27 novembre 2013

3 per la fase 2

Pippo Civati, Gianni Cuperlo e Matteo Renzi, superata la fase 1 delle Primarie (aperta solo agli iscritti), si sfideranno per la carica di Segretario Nazionale PD, con il voto dell'8 dicembre (aperto a tutti). Ecco i programmi in pillole dei 3 candidati:

Pippo Civati «Dalla delusione alla speranza. Le cose cambiano, cambiandole»
Civati afferma di voler ”ripensare il centrosinistra nel suo complesso”, con un nuovo PD che non solo riprenda l'alleanza, ma si fondi addirittura con Sel di Nichi Vendola in un unico soggetto in modo da rafforzare la propria identità di sinistra: ”La tragica gestione del risultato elettorale, l’anonimo e calcolato sabotaggio della candidatura alla presidenza della Repubblica di Romano Prodi da parte dei 101, il veto sulla figura di Stefano Rodotà, fino all’approdo a un governo con una delle destre peggiori d’Europa, hanno precipitato il PD (e i nostri elettori) in uno stato psicologico confusionale”. Nel programma sono presenti proposte come: il reddito di cittadinanza, il diritto di voto alle amministrative per gli immigrati, un piano energetico orientato sulle risorse rinnovabili, il matrimonio per le coppie gay (con possibilità di adozione), il no agli inceneritori, un tetto alle retribuzioni pubbliche, la nuova legge elettorale, che ponga fine al porcellum e anche alle larghe intese, con il ritorno subito al voto.

Gianni Cuperlo «Per la rivoluzione della dignità»
Nel suo programma scrive di non condividere l’idea di un PD autosufficiente, pur puntando alla ”creazione di una moderna democrazia dell’alternanza fondata su grandi partiti di tipo europeo”. ”Dobbiamo da subito costruire il cambiamento. L’orizzonte politico del PD non sono le larghe intese come strategia, né un neocentrismo esplicito o camuffato. E neppure il sogno dell’autosufficienza. Bisogna costruire l’alternativa di un nuovo centrosinistra”. L'obiettivo massimo del suo programma è portare il deficit al 2,7% ottenendo così 3 miliardi da destinare a esodati, occupazione e a un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio rispetto ai pericoli incombenti di disastro idrogeologico. Cuperlo inoltre dichiara di voler separare gli incarichi di governo o amministrativi da quelli di partito, quindi incompatibilità tra candidato premier e segretario. Anche lui, come gli altri candidati, si dichiara a favore della riforma elettorale per superare il porcellum.

Matteo Renzi «Cambiare verso»
Il sindaco di Firenze mira a conquistare i voti dei grillini e di parte del centrodestra puntando a un PD autosufficiente e a vocazione maggioritaria (in pieno contrasto con Cuperlo) come piaceva a Walter Veltroni, senza alleanze obbligatorie con altri soggetti politici perché ”se non si ottengono i voti di coloro che non ci hanno votato nelle precedenti elezioni, si perde”. Per lui, occorre aprire il PD all’esterno parlando non solo ”a chi c’è già, ai gloriosi reduci delle stagioni del passato”. Da qui l’annuncio programmatico: ”Vogliamo cambiare verso cambiando radicalmente non solo il gruppo dirigente che ha prodotto questa sconfitta, ma anche e soprattutto le idee che non hanno funzionato, le scelte che hanno fallito, i metodi che ci hanno impedito di parlare a tutti”. Renzi auspica che venga chiesto all'Europa di superare il vincolo del 3% nel rapporto deficit/Pil, cambiandolo con una serie di riforme strutturali. Sempre in contrasto con Cuperlo, non è d’accordo sulla distinzione tra segretario del PD e candidato premier, ribadendo che sia lasciato alle primarie il compito di decidere. Come modello di nuova legge elettorale propone "il sindaco d'Italia", con eventuale ballottaggio tra le prime due liste o coalizioni di liste se nessuno raggiunge la soglia del 40 o 50%.