E' stato il più salato e il più iniquo durante il suo governo, con una pressione fiscale al 45% e un costo di 800 euro a famiglia per i redditi bassi e per i nuclei numerosi. Un'eredità pesante che ha gravato ulteriormente sul successivo governo (come ha dichiarato lo stesso Mario Monti), grazie anche all'escamotage trovato dal ministro dell'economia creativa Giulio Tremonti: scaricare l'onere fiscale sul futuro governo, inserendo nell'ultima manovra una clausola che, ai fini del bilancio, fa scattare non subito ma negli anni successivi tagli lineari del 20% a regime su tutte le agevolazioni fiscali (4 miliardi nel 2012, 16 nel 2013 e 20 nel 2014) con una previsione di altri 800 euro di aggravio a famiglia.
Inoltre, dal bilancio pubblico del 2010 (anno in cui c'era sempre il fallito governo Berlusconi-Lega), si può notare che in quell'anno lo Stato ha prelevato da ogni cittadino 11.860 euro, tra tasse e contributi sociali.
E alla fine, quindi, più tasse per tutti: anche più di Monti.