martedì 29 gennaio 2013

Credere nella cultura

C'è chi diceva, sbagliando grossolanamente, che con la cultura non si mangia. Il PD invece crede che la cultura sia il petrolio dell’Italia, visto che siamo il Paese che detiene il più grande patrimonio culturale del mondo.
Il programma del PD per la cultura:
- sostenerne lo sviluppo e la diffusione
- garantire a tutti i cittadini l’accesso alla cultura e alla produzione culturale
- avvicinare progressivamente la spesa pubblica per la cultura a livelli europei
- armonizzare gli interventi fiscali
- attrarre con incentivi fiscali nuove risorse private nel settore culturale
- tutelare, valorizzare, e quindi investire nelle attività di archivi e biblioteche
- puntare sulla manutenzione ordinaria, quotidiana e sulla diagnostica preventiva dei beni culturali (per evitare i crolli tipo a Pompei, durante il fallito governo Berlusconi-Lega)
- sviluppo del cinema e dell'audiovisivo
- gestire la diffusione dell’arte contemporanea in Italia attraverso sperimentazione, ricerca, valorizzazione dell’arte e della qualità architettonica nei territori, sostegno dei giovani artisti del contemporaneo
- una riforma per le Fondazioni lirico-sinfoniche
- dare dignità e tutele ai lavoratori della cultura: restauratori, archeologi, storici dell’arte, masse artistiche e tecniche, maestranze, autori
- riconoscere il tema del paesaggio nella sua valenza culturale ma anche in quella ambientale e sociale
- dare e riconoscere la professionalità di chi ha un titolo e intraprende una carriera nel settore dei beni culturali
- sostegno pubblico a un sistema organizzato di residenze creative
- proposta di legge quadro sullo spettacolo dal vivo, con l’obiettivo di offrire al sistema dello spettacolo le opportunità e gli strumenti indispensabili per crescere e diffondere la prosa, la musica e la danza.