martedì 8 gennaio 2013

75% di tasse in Lombardia? 100% pura utopia!

Per non dire balle. La promessa di Maroni infatti è un puro slogan elettorale, a cui, anche se vincesse, non potrà dare seguito. Ormai siamo abituati alla strategia della Lega, sempre uguale: solo slogan (sempre gli stessi ripetuti) e niente fatti. E questa delle tasse trattenute in Lombardia (ultima mossa disperata di una Lega in crisi e scollegata con la base e il territorio) sarà l'ennesimo tormentone inconcludente: perché le tasse si decidono a Roma, dove la Lega ha governato per 9 degli ultimi 12 anni (e quindi avrebbe già potuto farlo). Mentre in Lombardia, al fianco di Formigoni, è stata al governo invece per più di 10 anni consecutivi (e quindi avrebbe già potuto farlo). Se poi l'alleanza Pdl-Lega, oltre che in Lombardia, dovesse vincere pure le politiche, da Roma Berlusconi premier (perché il premier lo farebbe Lui, alla faccia dei fantomatici patti scritti) non darà mai l'avvallo a questa proposta. E Maroni a Milano ingoierebbe, zitto zitto, il rospo. Insomma, più che di "macroregione" si dovrebbe parlare di "macrobufala".
Oltretutto, come fa notare Luca Ricolfi (sociologo autore de "Il sacco del Nord", elogiato spesso proprio da Maroni), c'è anche un fattore tecnico non di poco conto: "in che modo il nuovo progetto fiscale nordista si innesterebbe sulla realtà del federalismo in atto, quello voluto dalla Lega con la legge 42 del 5 maggio 2009, e che tra mille ritardi e pasticci sta entrando in funzione da qualche anno e dovrebbe andare a regime alla fine di questo decennio, cioè tra ben 7 anni".
Di sicuro la questione settentrionale esiste, ma va risolta in altro modo, con proposte serie, concrete e realizzabili.
E poi parliamoci chiaro: siamo sicuri che se le tasse dei lombardi non andassero "magnate a Roma" e restassero a casa nostra, finirebbero per essere investite davvero in servizi per i cittadini? Sai com'è, magari i leghisti hanno un bel po' di figlie da maritare...