Approvato in Senato il "decreto sviluppo" studiato dal governo. Un provvedimento che presenta alcune novità interessanti per il rilancio dell'economia, come:
- un contributo in forma di credito d'imposta per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato in possesso di laurea magistrale a carattere tecnico o scientifico o di dottorato di ricerca
- le detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie, tra cui la proroga fino a metà 2013 per le detrazioni al 55% per gli interventi di efficientamento energetico
- minibond per le PMI, che dovrebbero consentire (banche permettendo) alle piccole e medie imprese di finanziarsi attraverso l'emissione di strumenti di debito a breve termine
- un piano di ristrutturazione delle aree urbane degradate delle città
- autorizzazione governativa per le importazioni di benzine prodotte da Paesi non appartenenti all'Unione europea
- IVA per cassa per soggetti (imprese e Partite IVA) con volume d'affari non superiore a due milioni di euro
- agevolazione dell'utilizzo dell'apprendistato
- sospensione fino a tutto il prossimo anno l'aumento dell'aliquota contributiva per i lavoratori autonomi, che resta quindi al 27%.
Forse sarebbe stato opportuno pensare anche ad una cabina di regia per accedere e utilizzare i finanziamenti UE (spesso a fondo perduto), che in Italia finiscono per andare dispersi e che invece potrebbero rappresentare risorse determinanti appunto per lo sviluppo.