Il vice-segretario del PD Enrico Letta annuncia l'accordo tra i partiti per la nuova legge elettorale: un insieme di compromessi che cancelleranno il porcellum. Ma il rischio è che possa essere anche peggio. Si parla infatti di premio di partito anziché di coalizione, perché le alleanze verranno decise (incredibile!) dopo il voto; altra chicca è il mix tra collegi e liste bloccate, un sistema di voto alquanto macchinoso che potrebbe ancora una volta fare sì che alla fine siano i partiti a scegliere i parlamentari; e dulcis in fundo, c'è anche la clausola "salva Lega", ovvero uno sbarramento su base nazionale del 5% o dell'8% in almeno 3 Regioni (Piemonte, Lombardia e Veneto: dove la Lega ha il proprio fortino elettorale).
Quindi, cambiare tutto per non cambiare niente, perché l'esito delle prossime elezioni potrebbe essere un'ulteriore coalizione di larghe intese sempre con Monti premier. Sempre che Grillo non faccia l'exploit e non sia il suo movimento ad accaparrarsi il premio di maggioranza: fosse così, non sarà facile governare...