Nei momenti di crisi o pericolo si innalzano simboli o si richiamano eroi, anche morti, dietro cui compattarsi. O nascondersi. Nel giorno dell'anniversario della sua morte, è stato quindi riesumato Alcide De Gasperi, forse con l'illusione di evocare un incantesimo ed esorcizzare l'attuale situazione più che per creare un progetto attorno alla sua figura e ai suoi ideali.
Perché al di là di incaute dichiarazioni intrise di un vago ottimismo, l'uscita dal tunnel ancora non si vede affatto. E la tanto citata frase di De Gasperi al momento appare attuata esattamente al contrario, perché non si scorgono statisti, ma solo politici e tecnici senza più contatto con la realtà del Paese e incapaci tutti di guardare al di là del proprio naso, e quindi figuriamoci se riescono a vedere le prossime generazioni!
Intanto ieri è morto, dopo giorni di agonia, Angelo Di Carlo, che l'11 agosto si era dato fuoco davanti a Montecitorio per protestare contro il suo perenne stato di disoccupato e precario. Il fatto che il giorno della sua morte coincida con quello di uno dei Padri della Costituzione che sancisce che siamo "una Repubblica fondata sul lavoro", fa tanto, tanto pensare.