"L'imprenditore, dagli anni Ottanta, ha smesso di essere il padrone. È diventato, a sua volta, lavoratore. Autonomo. Mito e modello di mobilità sociale, in un Paese dove molti lavoratori dipendenti ambivano a divenire anch'essi lavoratori in-dipendenti. Padroni - di se stessi". L'analisi di Ilvo Diamanti oggi su "Repubblica", dedicata alle piccole imprese, vero motore dell'Italia.
Negli ultimi 30 anni infatti lo sviluppo italiano si è basato sulla piccola imprenditoria, che oggi risente più di tutti della crisi, tanto che rispetto allo scorso anno mancano all'appello 23.000 aziende "giovanili", cioè quelle guidate da under 35.
"Gli imprenditori: piccoli e piccolissimi. I lavoratori autonomi. Hanno, invece, ingrossato il Paese 'medio'. Dove coloro che si sentono 'ceto medio' (sondaggio Demos-Coop, aprile 2012), dal 2006 a oggi, si sono ridotti, anzi, sono crollati, dal 60% al 40%. In Italia, se anche gli imprenditori si sentono di ceto medio-basso e si dichiarano 'classe operaia': chi reagirà alla crisi? E soprattutto, chi spingerà la ripresa?"