A Brescia la Fondazione Micheletti sta tentando di aprire un museo per esporre macchinari strappati alla rottamazione e scongiurare così la liquidazione della storia manifatturiera della città e delle sue valli.
Presse, laminatrici, linotype, forni, torchi, fresatrici, telai: una collezione unica di tecnica proveniente da aziende prestigiose come il birrificio Wuehrer, l'Atb (Acciaieria Tubificio Bresciano), la "Streparava" di Adro.
Purtroppo, non ci sono le risorse per fare partire l'iniziativa. O meglio "i soldi per la trasformazione c'erano, ma la Lega Nord si era messa di mezzo. Perché buttare soldi in storie finite, avevano detto i paladini dell'identità padana. I musei non rendono, sono roba da intellettuali comunisti. Meglio cemento nuovo fiammante".
Insomma, i leghisti, quelli del "un popolo senza memoria non ha storia", delle "nostre radici", del "basta cemento", smantellano la nostra storia e la nostra cultura. E chissà se se ne rendono conto.