L'ANPI lancia un appello contro l'abolizione del 25 aprile, prospettata nella manovra dal governo. Sarebbe un attacco ai valori della nostra democrazia e della nostra Repubblica.
Non si può barattare un patrimonio di storia, giustizia, cultura e civismo per un ipotetico zerovirgola in più di Pil (che non è nemmeno detto che ci sia). Il provvedimento di spostare le 3 feste civili (25 aprile, 1° maggio e 2 giugno) appare quindi essenzialmente politico e non economico.
Ci hanno anche detto che anche in Europa funziona così: balle, perché in Francia il 14 luglio è intoccabile. E anche negli USA l'Indipendence-Day è sacro.
Se San Gennaro e il suo sangue non si toccano, lo stesso deve valere per la celebrazione di quegli uomini e quelle donne che hanno versato il proprio sangue perché oggi possiamo essere liberi.
Qui potete aderire ad una petizione online dell'associazione Articolo 21.