Kossiga: così, con la "K" iniziale, era stato battezzato dai movimenti studenteschi a metà degli anni '70 Francesco Cossiga, allora Ministro degli Interni. Se ne va un Democristiano della prima ora, grande protagonista della Prima Repubblica e della politica italiana.
Di lui ricordiamo la combattività e l'orgoglio di sardo verace, il pugno di ferro in qualità di Ministro degli Interni durante gli "anni di piombo", le battute pronte e pungenti su se stesso ma soprattutto contro gli avversari politici (celebre quella del "Gatto Felix" rivolta a Veltroni), le sue (a volte) sconcertanti esternazioni, i suoi coinvolgimenti in vicende dai contorni oscuri come la tragedia di Aldo Moro e l'organizzazione "Gladio", l'anticonformismo istituzionale che contraddistinse il suo mandato presidenziale (dalle "picconate" ai "sassolini nelle scarpe"), l'appoggio che diede sia a Massimo D'Alema per la nascita del suo governo (il primo governo in Italia presieduto da un esponente dell'ex Partito comunista) sia a Berlusconi, sostenendo le iniziative dei suoi esecutivi (compreso questo). Un personaggio davvero controverso: non a caso il suo ultimo libro autobiografico si intitola "La versione di K - Sessant'anni di controstoria". Quasi una sorta di testamento: da prendere e leggere assolutamente.