mercoledì 2 dicembre 2009

Se il razzismo siede tra i banchi di scuola

«Che nel 2009 i ragazzi siano razzisti è assurdo». Così parla la professoressa di sostegno di una scuola media di Quarto Oggiaro (quartiere periferico alle porte di Milano), dove in un'aula di terza media sono esplosi casi di intolleranza da parte di ragazzi italiani verso dei loro compagni stranieri, in particolare quelli di nazionalità cinese. Il consiglio di classe ha deciso che ogni 15 giorni gli studenti dovranno cambiare di posto e l’assegnazione dei banchi sarà decisa dai professori: si spera con questa soluzione di favorire l'integrazione.
Certo, gli ostacoli sono molti: differenti costumi, usanze e religioni; insufficiente conoscenza della lingua da parte degli ultimi arrivati; e, soprattutto, cattivo esempio degli adulti (specie da parte di politici irresponsabili).
E' un problema da non sottovalutare e su cui riflettere subito, perché con l'incremento dell'immigrazione la scuola multietnica sarà di sicuro realtà, e se non si trovano le contromisure adatte la situazione in futuro potrebbe diventare esplosiva, ed anziché le classi ponte rischieremmo di trovarci le scuole ghetto.