La Corte dei Conti boccia il piano di coperture del governo per i conti pubblici, perché basato su entrate ipotetiche e non reali, come l'effettiva entrata della lotta all'evasione o, addirittura, gli incassi da gioco e scommesse per gli interventi dopo il terremoto in Abruzzo.
Nel frattempo il ministero del Tesoro annuncia con entusiasmo il rientro in patria di 95 miliardi di euro grazie al provvedimento dello scudo fiscale; ma intanto, nell'ultima finanziaria, per coprire i buchi della spesa sanitaria, chissà come mai sono stati utilizzati i fondi del TFR dei lavoratori.
Tremonti poi afferma che "portare o tenere i soldi nei paradisi fiscali non conviene più". E in effetti, di questo passo, gli evasori non dovranno fare altro che aspettare il prossimo condono, senza la fatica di portare i soldi all'estero.
Anche se gli ultimi dati forniti da Equitalia sulla lotta all'evasione fiscale mostrano un incremento complessivo del 7,5% medio rispetto al 2008 e dell'12% sul 2007, con un importo di tributi recuperati che si attesta a oltre 7,5 miliardi.
Insomma, il balletto di cifre è davvero contraddittorio: i numeri divulgati dal governo sono da Paese in piena ripresa, ma le analisi sulla società reale danno altri risultati.