Le famiglie italiane erano lodate per la capacità di fare risparmio. E questo pregio ha impedito alla crisi di incidere nell'immediato sulla situazione economica dell'Italia. Adesso però sembra che, a furia di pagare usando i risparmi (perché lo stipendio non era più sufficiente) nel salvadanaio degli italiani sia rimasto davvero poco o niente, e di conseguenza il livello di insolvenza aumenta, tanto che la Centrale rischi finanziari attesta che 3 italiani su 100 alla fine si arrendono e interrompono i versamenti: il triplo di un anno fa.
Le famiglie sono sempre più in difficoltà: anche il vecchio mutuo è diventato un incubo.
«Avanti di questo passo sarà il disastro, la mia previsione è che nel 2010 andrà ancora peggio», dice Paolo Landi, presidente dell'Adconsum.
Le banche (che hanno, comunque, precise responsabilità per questa crisi) cercano di venire incontro (più che altro per paura di non poter recuperare poi niente): è stato infatti siglato a Roma, dal Direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, e dai rappresentanti di 13 Associazioni dei consumatori, l'accordo per la sospensione del rimborso dei mutui nei confronti dei nuclei familiari in difficoltà a seguito della crisi.
La sensazione è che comunque questa esplosione di rate, mutui e finanziamenti abbiano fatto entrare gli italiani in una spirale di indebitamento da cui sarà difficile uscirne.