martedì 15 dicembre 2009

Dall'aggressione a Silvio a quella della Rete

Siamo solidali con Silvio Berlusconi. Lo diciamo con sincerità: non fosse altro che, oltre ad essere il premier legittimamente eletto, ci troviamo di fronte comunque una persona anziana che ha subito un forte trauma, sia fisico che psicologico. E d'altra parte, quando un Presidente del Consiglio viene aggredito, come successo domenica, non è certo un bel segnale: è un atto di violenza assolutamente inaccettabile.
Certo che ci saremmo aspettati reazioni ben diverse da quelle che vediamo ora (giusto per smorzare i toni). Ma in particolare lascia davvero sconcertati il fatto che si voglia trasformare internet in capro espiatorio.
E' vero: ci sono stati degli idioti (ancora di più di quanto lo sia chi ha commesso il fattaccio) che hanno inneggiato alla vicenda sui vari social network.
Ma da qui a mettere il bavaglio all'intera Rete appare davvero pretestuoso.
Certo, alla base di questo atteggiamento del governo verso il web c'è di sicuro la scarsa conoscenza del mezzo; ma non è la prima volta che si cerca di mettere in discussione la libertà di comunicazione e di relazione in rete (vedi le proposte degli On. Carlucci e D'Alia).
E tra l'altro vediamo che queste tesi delle censure sul web vengono anche rimarcate da TV e stampa, in buona o cattiva fede che sia.
In realtà internet non è un far-west, ed è già regolamentato: dalle leggi del codice civile e penale e dalle scelte di chi naviga, la cui maggioranza è formata da persone serie e responsabili: gli idioti di cui sopra, fortunatamente, sono una minima parte.
E poi, che cosa si dovrebbe fare con certa stampa? (ricordiamoci il caso Boffo). Oppure con radio come quella vicina proprio al partito del ministro degli Interni, su cui quotidianamente vengono veicolati messaggi non certo di spirito francescano...
Per favore, lasciamo stare la Rete e chi ci naviga: libertà e democrazia devono continuare ad esistere su questo mezzo, non mettiamoci allo stesso livello dei regimi di Cina e Iran.
Invitiamo quindi ad accogliere il messaggio lanciato in queste ore dal presidente Berlusconi: «State sereni, l'amore vince sull'odio». Ed all'illustrissimo premier rivolgiamo un augurio di pronta guarigione (con tanto di foto di incitamento nel post), e gli chiediamo di prendere al più presto le redini del governo per guidare il Paese fuori da questa difficile situazione (sia politica che economica), pensando però al BENE COMUNE e non solo al proprio: così facendo si accorgerà che troverà ancora maggiore gradimento da tutti gli italiani.
Perché, se tutto dovesse rimanere così o la situazione addirittura peggiorasse, oltre alle sue dimissioni dall'Ospedale, sarebbe opportuno aspettarsi anche quelle dal governo.
Noi confidiamo però nel buon senso di tutti e proprio sulla volontà di far vincere l'amore sull'odio.