Singolare il pensiero della Lega: propone progetti di "macroregioni", con la federazione di due o più Regioni (al Nord: Piemonte, Lombardia e Veneto), e poi si oppone strenuamente all'accorpamento delle province.
Se la prima parte del ragionamento è un tentativo mascherato di rilanciare la formazione della Padania, essere contrari al taglio delle province appare come un tentativo di salvare le cadreghe (prima noi, dopo il Nord).
Di certo, le due vie sono assolutamente contrapposte: è macroscopico, potremmo dire.
La Lega farebbe meglio a gestire meglio ciò che oggi (ancora per poco, si suppone) governa, visto che Piemonte e Veneto non saranno ai livelli del Lazio, ma di certo anche queste regioni tra costi della politica, gettoni facili e parentopoli, non sono certo degli esempi virtuosi. Senza dimenticarci di quanto accade in Lombardia, dove non a caso la Lega ha l'unico fan della "macroregione del Nord": un Formigoni ormai bollito dalle inchieste che pensa di riuscire a stare a galla solo aggrappandosi alla Lega.