La giunta Formigoni è di fatto finita. Dopo il teatrino con la Lega (i cui vertici avevano dovuto ritrattare, sotto la spinta del dissenso dei propri elettori, l'accordo preso a Roma con il Pdl), ecco l'annuncio ufficiale del Celeste. Termina quindi un regno durato ben 17 anni, e in maniera piuttosto indecente, una vera farsa.
Innanzitutto, il fare credere di essere lui in persona a decidere, mentre invece sono state le inchieste giudiziarie e l'impegno delle opposizioni a sfiancare una posizione sempre più indifendibile. Poi, l'attaccamento fino all'ultimo alla poltrona, in questo caso quella preziosa dell'Expo. Infine, l'incredibile presa di coscienza sull'esistenza del listino bloccato del Presidente, un privilegio che adesso deve essere abolito perentoriamente, ma che fino alla scorsa legislatura è stato proprio Formigoni, con la sua maggioranza, a volere mantenere a tutti i costi, bloccando di fatto ogni tentativo di una nuova legge elettorale.
Ora si torni a votare al più presto, per rilanciare finalmente la Lombardia e farla uscire da un tunnel oscuro di potere pervaso da clientelismo, interessi personali e malaffare.