Mazzette, favori, appartamenti in condomini di lusso a prezzi stracciati, incarichi prestigiosi, cariche pubbliche, finanziamenti, gare d'appalto... Come è emerso dalle indagini a Milano della magistratura sulla gestione delle colonie estive dei bambini, erano questi i "benefici" che si ritrovava chi faceva parte della "Cerchia", un gruppo di potere che vede coinvolti (ma non indagati) tra gli altri l'ex-assessore alla Famiglia della giunta di Letizia Moratti, Mariolina Moioli, e il prefetto Gian Valerio Lombardi, quello che diceva che a Milano non c'è la mafia e il cui nome era già emerso nel "Rubygate".
Roba da "mani in casta".