Secondo "Repubblica" il DDL anticorruzione rischia di trasformarsi in un vero e proprio incubo, per una norma che può favorire la prescrizione ai processi di Penati e Berlusconi. Se fosse così, sinceramente non si riesce a capire come non ce ne sia accorti prima invece di rimediare ora con il tentativo estremo di inserire un emendamento all'ultimo momento. E non si riesce nemmeno a comprendere le riserve del ministro della Giustizia Severino ad accettare l'emendamento che correggerebbe la legge. Insomma, oltre che a favorire Berlusconi, rischiamo di essere accusati di fare leggi ad personam anche per i nostri imputati. C'è da dire però che Filippo Penati, all'inizio delle sue traversie giudiziarie, si era detto pronto a rinunciare alla prescrizione, e infatti ha chiesto il rito abbreviato in caso di rinvio a giudizio. Vedremo se sarà di parola, nel malaugurato caso che questo norma indecente dovesse passare. E sempre in tema di giustizia, segnaliamo un fatto spiacevole, a cui stentiamo a credere: è stata condannata a due anni per tentata truffa, falso e abuso la parlamentare del PD, Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno, allora vicepresidente del Consiglio regionale e assassinato in un agguato mafioso. L'on. Laganà, che si dichiara comunque innocente, si è sospesa dal Partito "per rispetto al PD, per evitare qualsiasi speculazione politica ulteriore e per avere ampia possibilità di difendere la mia rettitudine e la mia trasparenza professionale ed umana ancor prima che politica". Le auguriamo perciò di dimostrare la sua completa estraneità ai fatti di cui è accusata.