La Lega Ticinese continua con i suoi attacchi ai frontalieri italiani. E a farne le spese è anche l'eurodeputata parlamentare del Pdl Lara Comi, rea di aver portato all'attenzione dell'Unione Europea il clima di tensione che si respira nella politica di confine e di aver richiesto alla Commissione Europea di intervenire a sostegno dei lavoratori frontalieri, presi pesantemente di mira dai partiti dell'estrema destra ticinese.
La situazione dei frontalieri italiani aveva iniziato a preoccupare dopo l'entrata in vigore dello scudo fiscale, che aveva scatenato la reazione dei ticinesi, poiché il provvedimento di Tremonti penalizzava le loro banche; ma dopo la vittoria della Lega Ticinese alle ultime elezioni i toni si sono ulteriormente accesi.
E anche la "nostra" Lega Nord è preoccupata per l'atteggiamento dei "cugini" d'oltreconfine: infatti ha presentato di recente in Parlamento una mozione proprio per la tutela dei lavoratori frontalieri. Ma a dire la verità, sembra più a tutela degli interessi delle banche svizzere (quasi un prostrarsi alla Lega Ticinese).
Ad ogni modo, molte delle richieste a favore dei frontalieri contenute nella mozione sono già state oggetto delle battaglie intraprese negli anni e mesi scorsi dal PD a difesa dei nostri lavoratori. Forse la Lega (quella italiana) invece di aspettare fino ad oggi, sarebbe dovuta intervenire molto prima, almeno 2 anni fa, quando il governo di cui fa parte ha introdotto lo scudo fiscale, che ha provocato la rabbia degli svizzeri.