Sicurezza come diritto di libertà: questo era il titolo, ma anche il concetto espresso nella prima Conferenza Nazionale del PD sulla Sicurezza di lunedì 20 giugno, che si è basata sulla proposta programmatica approvata dall'Assemblea nazionale Roma 2011.
Un evento che è terminato con un confronto tra Pierluigi Bersani e Roberto Maroni, e che ha visto nel corso della giornata spunti interessanti.
Dario Franceschini, capogruppo alla Camera, nel suo intervento ha sottolineato come la sicurezza debba diventare uno dei temi programmatici prioritari per il PD, poiché "abbiamo bisogno di colmare un ritardo. Per troppo tempo abbiamo lasciato che la parola sicurezza non fosse in cima alle nostre priorità politiche, mentre lo era per la vita dei cittadini".
Marco Minniti, deputato Pd e presidente della Fondazione Icsa, invece ha indicato in che modo il PD deve affrontare questa tematica: non con la politica della paura, come ha fatto (fallendo) la destra, ma attraverso una serie di riforme ed un progetto a stretto contatto con il territorio. Inoltre, ha elogiato il grande impegno delle forze dell'Ordine, che sonon riusciti ad ottenere grandi risultati nonostante la scarsezza di risorse dovute ai tagli del governo. Tagli che spesso portano a situazioni paradossali (come la vicenda dei giubbotti antiproiettili, da togliere agli agenti in servizio per destinarli alle scorte dei politici), che mettono in luce la drammatica situazione dei conti ministeriali.
Emanuele Fiano, Presidente del Forum Sicurezza e Difesa del PD, alla fine ha avuto validi motivi per motivare la sua soddisfazione per la riuscita dell'iniziativa: "Partecipazione altissima di pubblico e contributi di grande autorevolezza sia fra gli esponenti del PD, che tra i rappresentanti dei sindacati di Polizia, e dei Sindaci di importanti città italiane, e, infine, grande interesse per il dibattito con la partecipazione di Pier Luigi Bersani, il ministro dell'Interno Maroni, moderati dal direttore del Messaggero Mario Orfeo".