domenica 12 giugno 2011

Expo e l'orto tagliato

Oltre ai buchi di bilancio (lasciati in eredità dalla giunta Moratti) e ai tagli di bonus e stipendi, il nuovo sindaco di Milano Giuliano Pisapia dovrà anche affrontare il nodo Expo.
Il progetto di Expo 2015 di Milano presentato al Bie di Parigi aveva come tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", e prevedeva la realizzazione di un grande orto botanico (vedi immagine) che rappresentasse l’esposizione dell’agricoltura di tutto il mondo, ricostruendo nelle serre i diversi microclimi. Un orto lungo un chilometro con le coltivazioni dalle Filippine a quelle del Ghana dove venivano esposte le piante del cacao, del caffè, del tè, e lungo il percorso, una tavolata dove degustare o acquistare. E cosa da sottolineare, il terreno agricolo sarebbe rimasto tale anche dopo la fine della fiera, perché diventava permanente. Insomma, un'idea rivoluzionaria, che non si era mai vista, che era stata accolta con molti consensi e che aveva avuto come ispiratori, tra gli altri, Stefano Boeri (architetto e capolista PD alle amministrative di Milano) e Carlo Petrini (fondatore di Slow Food).
Ma adesso, a quanto pare, il "management" di Expo (dopo 3 anni buttavi via a litigare per le poltrone) vuole stravolgere il progetto originale e sostituire l'orto con un supermarket: una normale fiera del cibo con tradizionali padiglioni. E quando la fiera finisce, si smobilita e si concede ai privati (amici degli amici) la possibilità di nuove edificazioni: perché alla fine la chiave è questa, altro che "più che tecnologia perché il verde non tira più"! Caro Pisapia, se puoi intervieni, altrimenti, oltre ad una figuraccia mondiale e ad una grande occasione persa, rischiamo pure una scellerata speculazione edilizia con enorme consumo di suolo: e in Lombardia di cemento già ce n'è troppo.
P.S.: per la cronaca, Letizia Moratti è ancora commissario straordinario di Expo...