La grande finanziaria di Tremonti: scaricare il grosso dei tagli di 47 miliardi (40 per la precisione) a partire dal 2013, vale a dire al prossimo governo, di cui, di certo, lui e i suoi compari Bossi & Berlusconi non faranno parte. Insomma, il "bollito" sarà Tremonti, ma a cuocere a fuoco lento saremo noi.
Nel frattempo, gli annunciati tagli ai costi della "casta" non ci sono, ma viene maggiorata l'IVA (senza riduzioni di altre tasse), vengono reintrodotti i i ticket sanitari per le visite ambulatoriali e aumentano le accise sui carburanti (scaricando la colpa sugli immigrati: doppia vergogna!). E, come non bastasse, nella manovra viene infilata la norma del processo breve, per garantire l'impunità a Berlusconi. Un provvedimento che però partirà subito, non dal 2013: d'altra parte è questa la vera e unica manovra che il nostro governo vuole portare a termine.