martedì 14 giugno 2011

E ha vinto anche la Rete

Se si tiene conto che:
- il governo ha fatto di tutto per non far svolgere i referendum sull’acqua e soprattutto sul nucleare, o farli svolgere nel massimo della confusione;
- i TG pubblici e privati hanno iniziato a parlarne (poco e male) con un mese di ritardo e a seguito di solleciti e denunce;
- i giornali se ne sono accorti solo dopo i ballottaggi del 29 e 30 maggio (cioè a circa 2 settimane dal voto sul referendum)
il successo del raggiungimento del quorum è dovuto in gran parte a blog e social network, le "armi in più" (utilizzate soprattutto dai giovani), che hanno contribuito con il loro "tam-tam" ad alimentare il passaparola e mobilitare milioni di italiani.