Stavolta però il referendum sull'acqua non c'entra. Il bicchiere è un blog, e la tempesta è la vicenda che coinvolto il PD della città di Varese subito dopo le elezioni. O forse, ha coinvolto di più i media, che hanno scatenato una bagarre prendendo spunto da alcuni commenti anonimi rilasciati sul blog del senatore Paolo Rossi. Certo, lascia perplessi che alcuni giornalisti considerino fonti autorevoli dei commenti sui blog, per di più anonimi.
Si è parlato così di "trappoloni", "lotte per il posto di capogruppo", "risse tra correnti". E visto che il tutto è finito appunto sui giornali, non ha fatto certo bene all'immagine del Partito.
La questione però ora pare stia sgonfiandosi: forse perché dietro a quei commenti anonimi non c'era nulla. E adesso la candidata sindaca Luisa Oprandi e il capolista PD Fabrizio Mirabelli, anziché scontrarsi sul posto di capogruppo come indicato dalla stampa, stanno facendo a gara per rinunciare a quel ruolo.
Un paio di consigli: ai giornalisti, di fornire notizie che abbiano un fondamento ben più solido di qualche commento anonimo estrapolato da un blog.
Ai dirigenti del PD di Varese, invece, di non lasciarsi trascinare in queste stucchevoli polemiche, magari costruite ad arte. Piuttosto, operare con la massima trasparenza nei confronti degli elettori, dialogare sempre di più con la base ed occuparsi dei problemi reali, presentando risposte concrete e progetti di rinnovamento: in pratica, ciò che è stato fatto in campagna elettorale e che ha permesso di conseguire uno straordinario risultato.
(nella foto: Luisa Oprandi festeggiata dai dirigenti del PD alla conferma del raggiungimento del ballottaggio)