Alexander Stille, giornalista americano, in un suo recente articolo pubblicato su "Foreign Policy" ed intitolato "Married to Mob (Sposato alla Mafia)", parlando della situazione italiana si chiede come mai “nonostante i tanti importanti successi registrati negli ultimi quindici anni, gli arresti e le condanne, non sia affatto diminuito il potere della criminalità organizzata in Italia“.
La risposta che dà è piuttosto grave: la mafia prolifera perché la politica italiana glielo permette. E lo fa legiferando nell’interesse dei criminali. Il giornalista poi chiama in causa in prima persona il presidente del Consiglio, che a suo dire, riprendendo le dichiarazioni del boss Giuseppe Guttadauro, sta “facendo favori alla criminalità organizzata” e a se stesso.
Qui e qui trovate 2 analisi dell'articolo.
P.S.: per intenderci, "Foreign Policy" è la rivista che l'anno scorso aveva indicato sempre Berlusconi al primo posto nella speciale classifica dei più odiosi casi di corruzione politica e scandali planetari.