In un comizio tenuto in provincia di Cremona Umberto Bossi proclama: «Con il federalismo, Irpef e Iva nelle casse dei Comuni!». Peccato che nella proposta di legge (elaborata proprio dal Carroccio) ci sia scritto che l’imposta che finanzierà il federalismo è l’Iva, mentre l’Irpef resta allo Stato centrale. Parte allora la smentita, con un video del comizio di Bossi che dimostra chiaramente che sono state «strumentalizzate le dichiarazioni di Bossi, Irpef e Iva alle Regioni!». Ma le foto scattate dai giornalisti presenti dimostrano che le immagini del video sono relative ad un comizio del giorno precedente, in cui appunto Bossi dichiarava tutt'altro. Quindi: un giorno dice una cosa, e un giorno un'altra. O, chissà, forse non sa nemmeno quello che dice. Di certo, molti che l'ascoltano nemmeno si rendono conto. D'altra parte, se è vero che abbiamo a che fare con una persona che dichiarava di essere laureato in Medicina e che faceva finta di andare a lavorare in ospedale, con tanto di valigetta medica, le bufale non dovrebbero essere una cosa così difficile da propinare. Pensiamo solo al federalismo, che è almeno da una decina di anni che dovrebbe essere partito.
Ma Bossi non ha parlato solo di federalismo: nel suo discorso ha fatto cenno anche alle quote latte. E anche qui vengono a galla ben altre verità rispetto a quanto afferma il "senatùr": da questa inchiesta di "Repubblica", che dimostra come le quote latte partano da lontano, dai tempi gloriosi della "Credieuronord" (la banca della Lega salvata da Fiorani), in una sorta di "pacco e contropacco padano", e dalle parole dell'on. Viviana Beccalossi (bresciana e parlamentare del Pdl), che in questa intervista non le manda di certo a dire all'Umberto ed al suo figliolo.