No del governo alle Regioni: la manovra, con i tagli agli enti locali, andrà avanti.
Forte delusione dei governatori, che sono pronti a restituire le deleghe. Ed è singolare che i 2 governatori che rappresentano il partito forte sostenitore del federalismo (almeno a parole) siano gli unici che si siano invece dimostrati i più centralisti, accettando di fatto che i maggiori sacrifici vengano imposti agli enti locali, mentre lo Stato s'accollerà giusto il minimo: per intenderci, sì a Roma ladrona (vedi sopra vignetta di Giannelli).
Nessuno nega l'evidenza di operare dei tagli in un momento così difficile, ma forse sarebbe stato opportuno farlo con criterio, valutando cosa fosse necessario e cosa invece no. Perché alcuni sprechi effettivamente ci sono (ad esempio "qui, qui o qui) e andrebbero quindi eliminati. Ma non possono essere penalizzati anche i servizi indispensabili ai cittadini, come i trasporti, la sanità e la scuola.
Intanto, soddisfatti in parte Comuni e Province, a cui è stata promessa l'autonomia fiscale: mi sa che ne vedremo delle belle, tra (s)vendite di beni demaniali e gestione locale delle imposte.
E voglio proprio vedere le amministrazioni comunali, compresa la nostra, anzi, in particolare la nostra, mettersi a dare la caccia agli evasori fiscali. Magari con la stessa determinazione con cui si sono mossi contro i mendicanti.
sabato 10 luglio 2010
Con le Regioni il governo non sente ragione
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Vedano Olona