Ve la ricordate Gabriella Carlucci quando anni fa in veste di presentatrice TV a "Buona Domenica" su Canale 5 si cimentava (con scollature e minigonne mozzafiato) in prodezze acrobatiche su un toro meccanico? (nella foto di repertorio, un momento in cui viene disarcionata)
Probabilmente sono state quelle sue competenze a convincere Silvio Berlusconi a candidarla come deputata del PdL, iniziando così quel filone di deputate e candidate showgirl che parte da lei e continua con Mara Carfagna.
Eletta nel 2001, in questi anni è salita alle cronache più che per meriti parlamentari, per effrazioni stradali di tutto rispetto.
E adesso eccola pronta per “regolamentare Internet”! Solo che la sua proposta di legge è in realtà l’ennesimo goffo provvedimento “antipirateria” mascherato da qualcosa d’altro (lei lo autodefinisce un progetto di legge contro la pedofilia).
Come infatti ha notato Guido Scorza (e segnalato anche Massimo Mantellini) il computer sul quale il documento è stato scritto è intestato ad un certo Davide Rossi di Univideo. Evidentemente un amico di Gabriella, omonimo del presidente della Unione Italiana Editoria audiovisivi.
Un errore pacchiano dovuto al fatto che chi pretende di legiferare su una materia, dimostra di non averne assoluta conoscenza.
Come dice giustamente Marcello Saponaro, un tentativo di "lobbyzzare" la Rete.