Il presidente-grafico e la sua aiutante sul campo del turismo ieri hanno presentato il nuovo logo "Italia" (immagine a fianco), per la promozione del turismo. A memoria mi sembra che sia il 3° o 4° negli ultimi 10 anni.
Decisamente migliorato rispetto alla prima bozza presentata (fatta poi passare come un frame finale della promozione), ma comunque niente di speciale, soprattutto se si pensa che siamo la Patria di designer di alto livello.
Pulito, lineare, richiama però più che altro un prodotto dell'area food (qualcosa di simile è facile che la troviate nel settore salumi confezionati in qualche supermarket...).
Certo, ha già più una sua logica rispetto al cetriolo di Rutelli. Anche se quel marchio era pur sempre il frutto di un concorso pubblico.
In ogni caso, è uno strano modo di agire: prima del prodotto si fa il marchio. Solitamente è il contrario. Difatti, il turismo in Italia non esiste. O perlomeno, il comparto che abbiamo non è in grado di competere assolutamente con quello di altri paesi: ci ha superato perfino la Cina, nonostante siamo il Paese che possiede oltre il 30% del patrimonio artistico mondiale.
Il problema non è dovuto al fatto che non c'è più stata promozione all'estero (come afferma il presidente-promotore), ma che in Italia il settore TURISMO è carente sul piano delle strutture, dei servizi, della competenza: se non si provvede a colmare quelle lacune, inutile attirare i turisti per poi farli scappare.
Più che "Magic Italy", c'è da dire "Tragic Italy"! (come il sito ad hoc, messo online per dimostrare che chiunque si diletti di grafica potrebbe, in poche decine di minuti, fare molto di meglio rispetto al presidente-grafico. Andate a visitarlo e dilettatevi).