Annunciato dal premier all'assemblea nazionale di Confartigianato, e presentato successivamente al TG4 dal neo-ministro Brambilla, ecco "Magic Italy" (nella foto), il logo che dovrebbe rilanciare il turismo in Italia. Ideato e realizzato, a quanto pare, sotto la supervisione del "presidente grafico". Dopo il tremendo "cetriolo" fatto realizzare dallo scorso governo Prodi, si pensava non fosse possibile creare qualcosa di peggio. Invece, come dichiara l'AIAP (associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva -quindi un'associazione di categoria e non un movimento politico-) ci troviamo di fronte a un "accrocchio di luminescente barbarie grafica, a ben guardare, che non ha né struttura, né status, ne dignità di marchio... offensivo per un paese che continua a vantare una decorosa, a volte gloriosa, ‘cultura del progetto’."
Un nome e un marchio, quindi davvero indecenti, banali e che non trasmettono assolutamente i valori della cultura e dell'arte italiana, ma semmai richiamano immagini di televendite notturne dei primi anni delle TV commerciali, magari con il ministro Brambilla novella "Vanna Marchi" a cercare di vendere la nostra immagine all'estero (e ce la vediamo bene in quei panni!).
L'AIAP, ironicamente ma non tanto, attraverso il suo periodico online "SocialDesignZine", ha posto dieci domande al "presidente grafico" (come ha fatto "Repubblica"), chiedendo tra l'altro informazioni sui valenti professionisti che hanno (è il caso di dirlo) tirato fuori dal cilindro questo obbrobrio. A me sorge un dubbio: Noemi, in una recente intervista, non aveva detto che si stava diplomando come grafica pubblicitaria?
Se volete fermare questa oscenità, potete anche aderire al gruppo "Magic Italy Go Home" su Facebook