sabato 1 giugno 2013

Il nuovo finanziamento dei partiti

Il governo vara un Disegno di Legge che abolirà il finanziamento pubblico dei partiti. Non da subito, ma gradualmente in 3 anni. Inoltre, ai partiti che presenteranno i requisiti richiesti (statuto, trasparenza e criteri di democrazia interna) verranno riconosciuti gratis sedi (almeno in ogni capoluogo di provincia), bollette telefoniche e spazi TV. Sarà poi possibile avere contributi dai privati attraverso donazioni personali (per un massimo di 20.000 euro) e un sistema del 2 per mille da destinare volontariamente a un singolo partito con la dichiarazione dei redditi.
Un passo avanti non indifferente, che lascia comunque aperto qualche dubbio. Intanto in Europa adesso siamo l'unico Paese in cui non vi è affatto un finanziamento diretto dello Stato ai partiti, il che potrebbe creare il rischio che la politica diventi asservita ad un qualche gruppo economico, imprenditore o banchiere; bisogna poi tenere conto che un partito si avvale anche della collaborazione di professionisti e dipendenti,e quindi potrebbero essere addirittura dei lavoratori i primi a rimetterci da questa legge (il PD sta valutando la richiesta di cassa integrazione per 180 suoi dipendenti). Non è poi una legge-truffa come afferma Grillo, ma di certo non è proprio un'abolizione completa, e comunque alla politica vengono riconosciuti diversi vantaggi.
Di certo occorreva dare un segnale forte all'opinione pubblica, dopo gli scandali dei rimborsi elettorali legati alle vicende di Fiorito, Belsito e Lusi: usando però il buonsenso, senza farsi trascinare dalla demagogia. Adesso vedremo se la proposta di Letta passerà per intero: Silvio infatti non sembra così convinto.