mercoledì 26 giugno 2013

Stop ai centri commerciali

Negli ultimi 6 mesi in Lombardia sono stati autorizzati oltre 300 metri quadri al giorno di nuovi centri commerciali, supermercati, ipermercati, outlet. Per questo ieri è stata approvata in Consiglio Regionale all’unanimità la proposta di legge sulla moratoria di 6 mesi all’autorizzazione di nuovi centri commerciali in Lombardia, che valuterà la programmazione commerciale tenendo conto degli effetti sovra comunali di area vasta, del consumo di suolo per i comuni coinvolti, dello sfruttamento di aree dismesse, degli effetti che le grandi strutture di vendita generano sui centri naturali del commercio e più in generale sui centri storici e sugli equilibri socioeconomici locali. Un risultato reso possibile anche dal PD, poiché solo grazie al lavoro dell’opposizione si è riusciti, attraverso il voto segreto, a bloccare i tentativi di vanificare gli effetti della moratoria stessa, impedendo l’approvazione della deroga agli ampliamenti e alle strutture che avevano già iniziato iter di approvazione.
Questo fatto riguarda in un certo senso anche il nostro paese, se pensiamo al prato di via Libertà, dove l'amministrazione intende fare edificare una media struttura di vendita. Parte di quell'area sarà anche occupata da una rotonda, che in effetti migliorerà in parte la viabilità e la sicurezza di quel tratto di strada. Però, nelle vicinanze, ci sono aree dismesse su cui si potrebbe collocare la struttura di vendita, se proprio la si ritiene necessaria.
Noi riteniamo che non ce ne sia il bisogno: primo, perché negli ultimi 5 anni si è registrato un crollo dei consumi pro capite del -5,4%; secondo, perché la presenza di una nuova struttura commerciale potrebbe creare ulteriori scompensi per i negozi del nostro centro storico, zona che si sta sempre più depauperando; terzo, perché siamo già oltre un indice di saturazione nella zona, visto che nei comuni limitrofi sono già presenti centri commerciali e supermercati di medie e grandi dimensioni; quarto, per l'impatto viabilistico di aumento di traffico che avrebbe sulla zona e per chi ci abita; infine, perché pensiamo sia un errore sacrificare un suolo agricolo con una cementificazione a favore della distribuzione organizzata.
Motivazioni, le nostre, su cui ci siamo battuti attraverso una petizione, che si trovano tutte nella mozione regionale appena votata e che sono state tra l'altro condivise, perfino con un ordine del giorno, dal gruppo della Lega Nord in Regione durante il dibattito della mozione in Aula: peccato però che il gruppo della Lega Nord del nostro Comune sembra pensarla diversamente.
Noi invece ci avevamo visto giusto.

P.S.: giusto per chiarire, la mozione regionale riguarda essenzialmente le grandi strutture (c'è proprio un elenco delle aree interessate), quindi non va a toccare la situazione di Vedano. Il post pubblicato vuole solo rimarcare che le motivazioni espresse da Giunta e Consiglio regionali (all'unanimità) sono le stesse avanzate dal comitato dei cittadini vedanesi che non sono d'accordo con la decisione dell'amministrazione comunale.