È nata in Italia e a novembre compirà dieci anni. Parla italiano e scherza addirittura in dialetto con le compagne della sua squadra di nuoto sincronizzato, sport in cui è considerata una promessa. Ma i genitori sono tunisini e quindi per la legge attuale è considerata ancora una straniera. Per questo la Federazione di Nuoto le ha vietato di farla gareggiare con le sue compagne in tutte le gare federali.
Un'altra storia che fa comprendere quanto sia giusta e necessaria una legge per dare la cittadinanza a tutti i bambini che nascono in Italia.