venerdì 21 giugno 2013

Una pubblicità che rispetti le donne

Su 135 Paesi, l'Italia è all'ottantesimo posto nella classifica della parità di genere stilata dal World Economic Forum, dopo l'Uruguay, il Botswana, il Perù e Cipro. Una situazione che si coglie soprattutto nel mondo dei media e dell'advertising, dove c'è un utilizzo fin troppo esasperato e provocatorio della donna come oggetto sessuale: espediente che spesso nasconde una mancanza di idee e per questo viene messo in atto senza troppi scrupoli. Ma oltre a questo, sono usati in maniera intensiva stereotipi che riducono l'identità delle donne all'essere "casalinghe" e basta.
L'Art directors club, associazione di creativi pubblicitari italiani, ha perciò ideato una campagna per combattere la pubblicità sessista e messo online una petizione per porre un freno a questo tipo di comunicazione retrograda (per firmarla: www.change.org).