Per il premier Erdogan la colpa è tutta dei social media (twitter in particolare), per altri osservatori invece la causa è l’avvio di un cantiere per costruire un centro commerciale in uno degli ultimi grandi parchi della città. Ma dietro alle violente proteste in Turchia di questi giorni ci sono ragioni più profonde che hanno a che fare con i grandi mutamenti che sta affrontando la Turchia: la crescita economica, le ambizioni in politica estera, la “ottomania” e le pressioni verso l’islamizzazione da parte del governo, dopo anni di modernizzazione e laicità del Paese.