O meglio, non passano le frasi discriminatorie utilizzate dall'assessore Cristiano (sic!) Borghi, pubblicate due anni fa sul giornalino comunale “Filodiretto”, e visibili ancora oggi sul sito internet del comune. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano, che ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni "Farsi Prossimo" e "Avvocati per niente" e guidato dall’avvocato Alberto Guariso, lo stesso che nei mesi scorsi ha vinto la causa contro il Bonus Bebè del comune di Tradate.