Mentre il Pdl è dilaniato dalla guerra interna dei suoi 2 fondatori, la Lega continua la sua personale contro gli immigrati extracomunitari. E' di oggi la notizia dell'emendamento presentato nel decreto "incentivi" dalla deputata leghista Silvana Comaroli, in cui si chiede che gli immigrati extracomunitari che vogliano aprire un negozio in Italia superino prima un test di lingua italiana. Basta poi con le insegne multietniche, dicono i deputati leghisti, e spazio invece alle scritte in dialetto. Una proposta che, come afferma Cesare Pambianchi, presidente di Confcommercio di Roma e del Lazio, altro non è che "una provocazione ridicola", perché "ciò che serve è la formazione per quanti, extracomunitari o europei, intendano diventare imprenditori in Italia: vanno insegnate le nostre regole igienico-sanitarie, di educazione e civiltà occidentali che spesso sono molto diverse dai quelle dei Paesi di loro provenienza e non limitarsi a fargli esporre insegne in bergamasco".
Insomma, come al solito la Lega, non essendo in grado di proporre fatti concreti, ricorre al suo cavallo di battaglia preferito: il razzismo contro i cittadini extracomunitari.
Viene infatti da chiedersi perché, ad esempio, questo provvedimento sia indirizzato solo ai cittadini extracomunitari e non agli europei: significa che un tedesco od un olandese possono aprire nel nostro Paese un'attività commerciale senza conoscere la nostra lingua? E piuttosto, perché non proporre di potenziare la conoscenza dell'inglese ai commercianti che operano in zone altamente turistiche?
E così mentre aumentano i disoccupati ed il debito pubblico torna a salire a livelli degli anni Novanta, il nostro Paese avrebbe bisogno di riforme, a partire da quelle economiche. Ma chi dovrebbe governare, da due anni, non lo fa, perché occupato a far passare leggi inique ad personam o demenziali contro gli immigrati.
P.S.: giovedì sera il sindaco di Adro (paese ormai tristemente famoso) intervenuto alla trasmissione "Annozero", per giustificare la sua condotta contro gli immigrati residenti nel suo comune, ha letto una fantomatica dichiarazione contro l'immigrazione attribuita ad un primo ministro australiano: il fatto è che questo documento è una bufala che gira da qualche anno in Rete. Questo per dimostrare la sagacia di alcuni esponenti leghisti e di come certe chiacchiere facciano così effetto sulla gente da sovvertire la realtà.