Le dichiarazioni di Mariastella Gelmini sul "sessantotto" ci trovano in parte d'accordo: è stato infatti è stato un movimento sociale e politico controverso, che partendo dal desiderio di un mondo "utopicamente" migliore, ha però fallito in diversi campi, non riuscendo a raggiungere gli obiettivi sognati.
Da lì a bocciare tutto un periodo però ce ne vuole, soprattutto da chi (considerata l'anagrafe) nemmeno l'ha vissuto lontanamente.
Ad ogni modo, a noi non convince nemmeno del tutto l'epoca attuale: non ci piace il fatto che spesso per arrivare non conta il talento ma il favoritismo, o non viene premiato il merito ma la furbizia, oppure che si scelga di raggiungere traguardi utilizzando scorciatoie e non attraverso l'impegno.
E visto che anche lei (pur spinta dalle circostanze) in passato si è infilata (come ha scritto il giornalista Gian Antonio Stella) tra "i furbetti che cercavano l'esame facile", dovrebbe essere più prudente non tanto a parlare di merito e lavoro ma, soprattutto, a criticare altri.