Criticare la Lega e le sue iniziative è come sparare sulla Croce Rossa. E mai come ora questo paragone pare azzeccato.
Oggi infatti il Senato ha approvato l'emendamento presentato dalla Lega, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo, che dà la possibilità per i medici di denunciare i clandestini che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche.
Un'idea non solo vergognosa, ma anche pericolosa, perché si corre il rischio che clandestini con malattie che portano dal loro paese non si facciano curare, con conseguenze per la stessa sanità pubblica.
E oltre a rivelarsi un boomerang sul piano della salute pubblica, questa norma va contro l'etica e la deontologia, andando contro il rispetto del giuramento di Ippocrate, della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Si sono già levate dure critiche da esponenti di primo piano della Medicina e anche della Chiesa, come Mario Falconi, presidente Ordine Medici Roma, e l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi.
E l'associazione "Medici Senza Frontiere", si è fatta promotrice insieme ad altre organizzazioni sanitarie della campagna di mobilitazione "Divieto di segnalazione", in cui viene ribadito un importante concetto:
SIAMO MEDICI E INFERMIERI, NON SIAMO SPIE.