Altro che Ministro della Semplificazione! Roberto Calderoli sta procurando tante belle complicazioni...
Lasciamo stare quel pasticcio della riforma sul federalismo fiscale, di cui ancora non si comprende né capo né coda...
Come se non bastasse, ecco le sforbiciate (anzi, dei bei colpi di scure) che ha cominciato a dare al codice per eliminare (come aveva annunciato) leggi considerate inutili.
E' vero, c'erano leggi veramente desuete da sembrare quasi delle barzellette (tipo "il regio decreto sul trattamento doganale del prosciutto cotto conservato in scatola", oppure "le misure per lotta alle cavallette", "l'aumento dell'indennità di bagaglio per il cavallo o per la sua bardatura", "la lotta alla cocciniglia degli agrumi" ecc.). Però insieme a queste (per errore o sciatteria) sono finite nel calderone (o se preferite, nel Calderoli) anche leggi di significativa importanza (almeno 160!), come riportato qui e qui.
Tanto che lo stesso ministro della Semplificazione ha concordato che è meglio andarci con i piedi di piombo.
Nel frattempo però leggi contenute nel Decreto Bersani utili alla lotta all'evasione fiscale o riguardanti norme e regolamenti per lo sportello unico per le imprese sono state cancellate: poteva questo governo non dare una mano ai furbi o fare in modo che, ad esempio, nei cantieri ci fosse meno sicurezza e più possibilità di lavoro nero? La scusa è di snellire la burocrazia alle imprese...
Comunque sia, Calderoli ha dichiarato che questo suo impegno ha garantito finora un risparmio complessivo di quasi 75 milioni di euro: non si sa come, visto che non l'ha spiegato. E può darsi sia anche vero.
Intanto, però, cifre sicure sono i 400 milioni di euro che i contribuenti italiani ci rimetteranno, proprio grazie a Calderoli, che per difendere la sua legge elettorale "porcellum", ha ottenuto il rifiuto di inserire il referendum elettorale tra le varie consultazioni (europee, comunali, provinciali…) raggruppate nell'election-day del 6 e 7 giugno. Risultato: rischiamo di andare a votare molto probabilmente tre domeniche di fila.
Pasticci, tanta vuota demagogia e questi numeri in rosso che parlano chiaro: questa è la Lega Nord!