La vicenda di Adro (BS), che ha visto un imprenditore impegnarsi per pagare gli arretrati alla mensa della scuola delle famiglie di quei bambini che erano rimasti esclusi dal servizio, sembrava una favola a lieto fine, e invece sta avendo un seguito piuttosto inaspettato. Il benefattore ha infatti ricevuto elogi (anche da tutta Italia), ma anche critiche: dal sindaco del paese (che aveva avuto la bella pensata di vietare la mensa ai bambini) e, incredibile, da 200 genitori in regola invece con i pagamenti.
Cosa dire? Forse ha ragione Francesca Puglisi, quando parla di imbarbarimento della nostra società. Noi vogliamo soltanto sottolineare un paio di aspetti. Intanto ci chiediamo se anche la scuola di Adro, come la maggioranza di quelle lombarde, è in attesa da mesi della riscossione di crediti dal Ministero dell'Istruzione: fosse così, non capiamo perché i genitori debbano pagare e invece la Gelmini no (è una domanda che rivolgiamo alle 200 famiglie che hanno contestato con una petizione il bel gesto del loro concittadino). Poi, scopriamo che il sindaco di Adro qualche anno fa aveva istituito per i vigili urbani un "bonus" di 500 euro per ogni immigrato clandestino arrestato: quindi, il comune ha le risorse per dare la caccia agli immigrati, ma non per dare da mangiare ai bambini.
Noi stiamo con il generoso imprenditore. Poi ognuno ne tragga la propria morale.