I lavoratori autonomi e liberi professionisti non iscritti ad albo a fine anno vedono rimanere nelle loro tasche meno della metà di quanto hanno guadagnato: il resto se ne va in tasse e contributi. La contribuzione INPS della gestione separata è infatti lievitata a dismisura: partita dal 1996 con un’aliquota del 10%, è salita negli anni al 27,72%, e dal 2014 ricomincerà ad aumentare di un punto percentuale ogni anno, fino a raggiungere il 33%. Un provvedimento preso per coprire le uscite di nuove forme di welfare (dalle quali sono però esclusi i lavoratori indipendenti) e anche le necessità di cassa per gli esodati. Così ancora una volta si continua a tassare il lavoro anziché i beni e i patrimoni, mettendo a rischio una intera categoria di lavoratori.