Diciamola tutta: quello di Franco Marini per la carica di Presidente della Repubblica non è certo il nome che gli elettori PD e gli italiani tutti si aspettavano da Bersani. Lo aspettava (a braccia aperte, sembra proprio) Berlusconi. E si è preferito così accontentare lui, anziché accogliere la richiesta di cambiamento che veniva dal popolo italiano, spaccando oltretutto il Partito.
Senza offesa, ma anche se "la grazia della carica" (citando Giuseppe Adamoli) dovesse tirare fuori doti inaspettate, Marini, pur rispettabilissimo, non sembra affatto la figura autorevole in grado di traghettare, con schiena dritta, l'Italia verso il futuro, tirandola fuori da questa palude. La sua scelta rappresenta invece il passato, e richiama termini come inciucio e casta, visto che si presuppone, purtroppo, che la sua candidatura faccia parte del pacchetto dell'accordo per il governissimo che Bersani ha sempre negato.
Ecco, caro segretario, in questo blog quando hai operato bene (quasi sempre) ti sei meritato gli elogi e ti abbiamo appoggiato, ma non ti abbiamo nemmeno risparmiato critiche (anche severe) quando invece hai compiuto scelte discutibili. Per questo sarò franco: stai facendo una solenne minchiata. E rivolgo un appello ai parlamentari Democratici, in particolare i giovani (che rappresentano il 70% dei nostri gruppi, e questo sì che è rinnovamento) che oggi voteranno per il nuovo Capo dello Stato: se volete bene al PD e volete salvarlo insieme all'Italia, anche voi siate franchi. Tiratori.
giovedì 18 aprile 2013
In tutta franchezza
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Romanzo Quirinale