"Ieri siamo stati gli unici a uscire a testa alta da Montecitorio", ha affermato la "cittadina" Lombardi (quella che il fascismo è stato buono).
Beh, andando a vedere la strategia del M5S per la corsa al voto al Quirinale scopriamo parecchie incongruenze. Al di là del fatto di non sapere l'età minima per i candidati eleggibili, ma dalle "quirinarie" sul blog di Grillo prima è uscita candidata Milena Gabanelli, nonostante i giornalisti per i grillini siano dei "manipolatori e lecchini"; poi è stato detto assolutamente no a Emma Bonino e Romano Prodi, perché provenienti dal mondo della politica, salvo puntare su Stefano Rodotà, che ha alle spalle una ricca carriera politica, tanto da essere diventato il primo presidente del Consiglio nazionale del Partito Democratico della Sinistra. Senza dimenticare gli strali lanciati negli scorsi anni contro di lui dal blog per la "pensione d'oro" percepita come ex-parlamentare. E per finire, l'annuncio della "marcia su Roma", con toni da incendiario, salvo ripensamenti per "evitare violenze".
La testa dei 5 Stelle è stata così in alto, persa in preconcetti e convinzioni incoerenti e sterili, da non vedere quanto stava accadendo qui sulla terra: l'opportunità di cambiamento che gli è scappata sotto il naso.