Il riordino delle Province (che passano da 110 a 75, comprese le città metropolitane) scatena proteste (anche singolari), dovute in particolare ai campanilismi. Ma forse anche a privilegi toccati.
In teoria con questa nuova normativa dovrebbero esserci circa 5 miliardi di risparmi. Però è anche vero che questo cambiamento imporrà un grosso processo di riorganizzazione per unificare bilanci, piani territoriali, reti di trasporto, beni mobili e immobili e personale. Si dovrà perciò verificare se il metodo scelto per l'accorpamento contribuirà o meno a generare risparmi e a dare maggiore efficienza. Di certo, appariva davvero superflua l'esistenza di enti, come le giunte provinciali, con presidenti ed assessori le cui funzioni venivano spesso sovrastate da altri enti (Regioni o addirittura Comuni). E per i cittadini cambierà poco, vista anche l'informatizzazione crescente a cui si può e deve fare ricorso. Per questo, certi isterismi e rivendicazioni appaiono effettivamente strumentali e inopportuni. Anzi, si dovrebbe mettere mano subito anche all'accorpamento dei Comuni e al riordino delle Regioni, a iniziare da quelle con statuto speciale.
Per quanto ci riguarda, la nostra provincia sarà accorpata a Como e Lecco: la Va-Co-Lc che avevamo anticipato. E per quanto riguarda "l'identità territoriale violata", basti pensare che fino al 1926 la provincia di Varese non esisteva (fu istituita da Mussolini): eppure fino ad allora la "varesinità" e le sue tradizioni non erano di certo state compromesse. E non lo saranno nemmeno in futuro con questo nuovo sistema.